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Showing posts from 2018

Stewart Wallis: Why We Need A New Economic System

"Wellbeing is not only about feeling good but is also about functioning well, be resilient, flourishing.

“Uccisa in nome della verità: Vita e attività di Daphne Caruana Galizia”

Daphne Caruana Galizia, 53 anni, tra le più coraggiose giornaliste europee dei nostri tempi, viene assassinata da un’autobomba. Avendo già pubblicato attraverso il suo blog i loschi intrecci dei politici maltesi coinvolti nei Panama Papers, Daphne s’accingeva a svelare altre notizie scottanti sulla corruzione nel mondo politico maltese e i suoi legami con società offshore e regimi dittatoriali post-sovietici, sul commercio di passaporti europei, il contrabbando di petrolio dalla Libia e sui rapporti tra la ‘Ndrangheta e Malta. Ad un anno dall’assassinio di Daphne, il libro “ Uccisa in nome della verità: Vita e attività di Daphne Caruana Galizia ” edito da The Pertinent Press; Il libro – curato da Joseph A. Debono e Caroline Muscat, tradotto da Paula Giannoni – è una raccolta di saggi che vuole far conoscere al pubblico italiano la vita e il lavoro di Daphne Caruana Galizia: quel fatidico giorno, l’esplosione – improvvisa, violenta, spietata – ha stroncato la vita non solo di una ...

"Non ascoltate quelli che vi dicono 'è impossibile' 'non puoi farcela'

Le parole d'incoraggiamento di Alessia Cerantola ai laureati Cafoscarini raccolti in piazza San Marco in una cerimonia che ricorda quella vista in tanti film americani,   suonano come il nuovo Manifesto della generazione degli anni Ottanta, scritto da una che ha sfondato il "muro dell'impossibilità" eretto per impedire ai suoi sogni di volare. Le parole d'ordine sono: collaborate non state da sole, viaggiate! Ispiratevi al passato ma lasciatelo dove stà, non riproponetelo, non permettete a nessuno di dirvi "E' impossibile" 

Intervista a Tiziana Barillà sul suo libro "Mimmo Capatosta"

L'esperienza di Riace è sotto i riflettori ora che il tema dell'accoglienza di nuovo infuria. La giornalista di Reggio Calabria Tiziana Barillà racconta in un libro (2017) la storia dall'inizio quando nel 1998 arrivano, sembra addirittura qualche centinaia di curdi, in un pittoresco veliero d'altri tempi, sulle coste davanti a Riace e le persone che le fanno sbarcare, tra cui il futuro sindaco Mimmo Lucano e il futuro presidente della cooperativa Tonino Petronio, subito pensarono che quelli potevano diventare futuri concittadini del borgo di sopra, ormai abitato solo da vecchi. Chiamano i vecchi proprietari delle case ormai abbandonate, emigrati per lo più in Argentina, e chiedono se possono ospitare i profughi. I calabresi rispondono di si. Ora dopo vent'anni d'integrazione riuscita, Riace è "un modello di business" come dice Salvini o "un modello dell'accoglienza" come dice Mimmo Lucano? Sarebbe interessante indagare...

Monika Bulaji: la fotografa polacca che vive a trieste e le cui foto sono diventate dei murales che tappezzano il centro della città

Parlando del suo libro fotografico Nur sui suoi numerosi viaggi in Afganisthan, racconta: "Il mio istinto mi ha sempre portato verso l'Oriente perchè lo sento più affine alla mia sensibilità alla mia anima. Viaggiando per fotografare vi ho trovato ospitalità, spiritualità, più  bellezza nei rapporti umani. Forse in realtà questi viaggi li ho fati per me stessa, per stare meglio." Il mio lavoro richiede una grande pazienza. Dedico molte ore alle persone, passo ore e ore dentro le case, le case di preghiera, la fotografia appare in qualche modo, ma non sempre è necessaria, è il frutto dell'accettazione che ho avuto in quel luogo, ma anche della capacità di rendermi quasi invisibile, diventare una parte di quella comunità, diventare una sintonia, non più un corpo estraneo che viene da un altrove. Più che una fotografia è un incontro.

Sulak Sivaraksa: The Structural Violence of the Global Economy

Economics of the doughnut by KATE RAWORTH

ENZO BIAGI INTERVISTA ADRIANA ZARRI

AFRICA, CULLA DEL NEOLIBERISMO - Ilaria Bifarini

Mark Williamson: Action for Happiness

Action for Happiness Questo movimento mira a sollecitare i governi, le istituzioni e i luoghi di lavoro a porre la felicità al centro delle loro politiche educative, sociali e della sanità. E il loro intento è globale, non si limita all’Inghilterra, dove è nato. Infatti hanno raggiunto 20.000 membri in 120 paesi nel mondo. Al momento di unirsi al movimento il nuovo membro fa una promessa “Cercherò di creare più felicità e meno infelicità”. Il credo alla base del movimento è che ogni persona si deve coinvolgere a livello personale per “creare” più felicità nella sua vita e in quella degli altri, con questo scopo in mente, deve fare 3 azioni quotidiane, come genitore, collega, vicino di casa, amico, amica. Quindi Action for Happiness agisce su due fronti: il grande quadro del mondo e quello individuale delle persone. La più recente idea del movimento è un “corso sulla felicità”. Londra 2016. Il Dalai Lama ha inaugurato il primo di una vasta serie di corsi in UK che hanno pe...