Non conoscevo Marie Colvin prima di intervistare la reporter di guerra Barbara Schiavulli nella primavera del 2018. Lèssi di Marie cercando di documentarmi sulle donne che facevano questa professione, cercavo di capire perché una giovane donna volesse parlare della guerra. Addirittura rischiando la propria vita. Forse che non sappiamo che la guerra è una cosa bruttissima? L’ho capito ascoltando il discorso che diede a St Bride, una piccola chiesa a Londra nel cuore della City dove si tengono discorsi importanti; in quell’occasione si commemoravano i 49 giornalisti che avevano perso la vita facendo il loro lavoro. Era il novembre del 2010. Se non sbaglio fu il suo ultimo discorso pubblico dopo due anni venne uccisa in Siria nella città assediata di Homs dove i direttori di giornali impedivano ai loro corrispondenti di andare. Infatti era lì perché aveva molto insistito con il suo direttore; venne uccisa la notte stessa in cui aveva deciso di andarsene. Il discorso di Marie alla St Bride...